LA GRANDE ONDA
1830
Conservata al Museo di Hakone, città giapponese
Proprio per la sua abilità nella rappresentazione della vita quotidiana e dei paesaggi naturali, Hokusai fu un’importante fonte di ispirazione per gli impressionisti. In particolare, sappiamo come per questi pittori del XIX secolo fosse cruciale proprio l’elemento dell’acqua, che il maestro giapponese amava rappresentare.
Sono moltissime le opere di Hokusai in cui è protagonista l’acqua e sarebbero state ancora più numerose, se si fosse realizzata la speranza dell’artista di vivere più a lungo. Egli stesso scrisse: "a 75 anni ho imparato qualcosa su come si raffigurano la natura, gli animali, le piante, gli alberi, i pesci. A 80 anni ci saranno i progressi veri, a 90 avrò intuito il segreto della vita, a 100 sarò un grande artista".
La Grande Onda fa parte dell’opera "Trentasei vedute del Monte Fuji", che infatti nel dipinto è sullo sfondo. La sua immobilità si contrappone all’inquietudine e al movimento imperioso del mare in primo piano.

Tre barche di pescatori affrontano il mare burrascoso, mettendo in luce il grande tema dell’opera: l’eterna sfida tra uomo e natura. Natura, ostile e potente, che prende le sembianze di una gigantesca onda in procinto di divorare i pescatori.

La grande Onda è diventata un’icona forse proprio grazie alla semplicità con cui l’opera riesce a trasmettere allo spettatore la natura così diversa dei due elementi: la fissità della montagna che si contrappone al movimento costante rappresentato dal mare.
La grande Onda ha ispirato la composizione musicale di Debussy intitolata "La mer", ma anche le poesie di Ranier Maria Rilke. Si dice che la sua diffusione fu dovuta anche da uno tsunami che si verificò in Giappone nel 1896, di cui il dipinto divenne una sorta di reportage fotografico ante litteram.
